9. Giugno, 2015

Alberto Barovier, team manager Bronenosec, un team con il SORRISO!

Qualche anno di esperienza in molti circuiti, ritorni nei Tp52  dove hai già dato molto:

Il primo Tp52 è stato Pisco Sour con Vasco Vascotto, dove abbiamo vinto il circuito, passando poi per Mutua Madrilena. Questo circuito è diventato la vera Formula 1 della vela, la tendenza nei materiali nelle progettazioni, se penso che una volta su queste barche c’era la tuga, ora è tutto più racing con delle tecnologie applicate che faranno la tendenza nel futuro, dai winch all’albero alla struttura della barca, un evoluzione incredibile, con grande merito degli armatori e della classe.

Bronenosec, un progetto che tu hai visto nascere:

Il merito della formazione di questo team va a Tommaso Chieffi, è lui che ha preso contatti con l’armatore che ha messo su il primo gruppo dello Swan 60, poi le velleità di Vladimir Liubomirov sono aumentate, le possibilità dello sponsor le conoscono tutti ed il passaggio a qualcosa di più racing è stata la giusta evoluzione di un team che oggi regata in diversi circuiti. Io mi sono preso l’impegno di creare un progetto sportivo che è piaciuto, iniziato dalla ricerca di nuovi talenti in Russia, con non poca difficoltà vista l’importanza che riveste la vela olimpica per la federazione russa. Siamo riusciti nel contempo a mettere a bordo alcuni giovani promesse ed è stato visto di buon occhio da Gazprom e da qui è nato poi tutto il resto con l’ingresso nell’Rc44 dove abbiamo vinto, agli Extreme, questa la è la seconda stagione, e Vladimir non poteva farsi scappare un occasione così importante come quella di entrare in un circuito prestigioso come le 52 SUPER SERIES.

Siete praticamente la barca gemella di Azzurra, quali sono le imbarcazioni che temete di più:

Azzurra è sicuramente la più pericolosa, l’abbiamo vista in acqua a Valencia e negli ultimi due giorni ha espresso grandi potenzialità, e sopratutto perchè avere un timoniere professionista può fare la differenza, anche se ogni piccolo errore o defaillance possono farti perdere posizioni. Quest’anno credo ci sarà molta battaglia, abbiamo già visto ieri anche barche come Gladiator, e Provezza che a Valencia erano nelle retrovie, qui hanno preso conoscenza del nuovo progetto e daranno del filo da torcere a tutti, questa settimana sarà più “veritiera” di quella di Valencia, perchè era la prima regata per tutti.

Lo spirito italiano si vede anche a terra, un bel gruppo che sa star bene anche con la buona cucina:

tutti mi chiamano team manager ma non mi sento questo titolo cucito addosso, penso che il mio ruolo a terra sia quello di riuscire a connettere tutte le persone che fanno parte del nostro team, insieme a Michele Ivaldi che è lo skipper dell’Rc44 e del Tp52, insieme a Phil Robertson dell’Extreme40. Cerchiamo di far si che tutti, lavorando insieme possano mettere la loro esperienza a disposizione del gruppo, avendo un occhio per l’aspetto tecnico ma non deve mancare quello umano, che per me è fondamentale, la professionalità unita all’amicizia. Il nostro ambiente è molto normale, se pensi che Centu (Massimo Galli) è stato un grande veslista con il Moro di Venezia ed ha vinto una Louis Vuitton Cup, oggi è colui che si occupa del “benessere” del team, dalla cucina al relax, un velista sa cosa desidera avere a bordo durante la regate e cosa quando scende stanco a terra, Max lo fa con grande passione e con grande simpatia, lo spirito è questo, SEMPRE CON IL SORRISO!


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